Sun Contracting esamina gli aggiustamenti apportati all’emendamento EEG: vera svolta o pigro compromesso?

Berlino/Triesen. Finalmente è giunto il momento: il tanto atteso e assolutamente necessario emendamento al progetto di legge tedesca sulle energie rinnovabili (EEG) entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Dei risultati delle rinegoziazioni se ne compiacciono i gruppi parlamentari della coalizione CDU, CSU e SPD. I socialdemocratici dell’SPD parlano addirittura di una vera svolta. L’associazione tedesca dell’industria solare (BSW Solar) ne rimane invece critica.

I risultati dei negoziati del comitato di coalizione vogliono inviare un segnale forte per la protezione del clima, l’occupazione e la svolta energetica. Per dare ulteriore slancio all’espansione delle rinnovabili, è stato necessario rimuovere dal progetto EEG alcune disfuzioni e barriere sfavorevoli al mercato. Sono stati inoltre inseriti un regolamento di allacciamento per quegli impianti EEG che si trovano alla fine della sovvenzione di 20 anni e un ritocco alla quota EEG sull’autoconsumo, modifiche effettuate nel miglior modo possibile, almeno secondo il ciclo di negoziati.

Adeguamento alla legge UE

Nei risultati delle contrattazioni è stato accolto un adeguamento anticipato alla legge UE, che si applicherà in ogni caso dalla metà del 2021, secondo cui almeno fino a 30 kWp l’autoconsumo di energia solare non può essere gravato da un prelievo EEG o da tasse. Il limite di kWp finora valido di 20 verrà cioè corretto verso l’alto. Il 2021 sarà quindi caratterizzato da una svolta energetica orientata ai cittadini e decentralizzata.

Risultati insufficienti

Questa soluzione di compromesso, fonte di soddisfazione tra i partner della coalizione di governo, viene giudicata dall’associazione federale dell’industria solare (BSW Solar) come insufficiente e immatura in termini di politica climatica. Anche se le concessioni fatte al partito socialdemocratico hanno rimosso alcuni ostacoli burocratici dalla bozza EEG, la compiacenza data ampiamente alle grandi imprese industriali, sollevati dagli elevati pagamenti supplementari per il finanziamento della svolta energetica, lascia con l’amaro in bocca.

Contracting fotovoltaico come modello complementare

In aggiunta all’espansione fotovoltaica con impianti ordinari finanziati dai gestori stessi, il gruppo Sun Contracting affianca il modello di Contracting fotovoltaico. Viene così resa possibile l’eliminazione del rischio economico come freno allo sviluppo fotovoltaico. Per gli impianti fotovoltaici progettati come Contracting, i costi relativi a materiale e montaggio, nonché a manutenzione e assistenza, sono a carico di Sun Contracting. Il beneficiario del Contracting mette semplicemente a disposizione una superficie o un tetto per la costruzione e la gestione dell’impianto, in cambio di un pagamento sotto forma di affitto o locazione.

Ritratto aziendale

Sun Contracting AG e le sue partecipate sono operative dal 2012 nel settore fotovoltaico, soprattutto nell’area tedescofona. Il gruppo ha conseguito particolare notorietà grazie al suo modello commerciale di Contracting fotovoltaico. Una potenza fotovoltaica progettata e installata di 78 MWp in tre Paesi, fa del gruppo Sun Contracting una tra le aziende europee di energia solare più importanti. Attualmente gestisce come Contracting 283 impianti fotovoltaici in Austria, Germania e Liechtenstein. Accanto alla costruzione e gestione di impianti fotovoltaici, Sun Contracting AG è conosciuta da alcuni anni anche nel campo degli investimenti sostenibili. Oltre a un prestito subordinato specifico per il mercato austriaco, quattro obbligazioni sono al momento disponibili per la sottoscrizione in 14 Paesi europei. L’emissione più recente è il Sun Contracting Bearer Bond 2020, la seconda generazione dell’obbligazione al portatore rappresentata da titoli depositabili, che è un’opzione interessante per i lavoratori autonomi, grazie alla sua idoneità alla detrazione degli utili sugli investimenti ai sensi della legge tributaria austriaca.