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Il piano IEA in 10 punti per ridurre la dipendenza europea dal gas russo, sulla linea della politica europea del Green Deal e del Fit for 55

Il 3 marzo l’IEA, International Energy Agency, ha presentato un piano con 10 punti concreti che puntano a tagliare 50 miliardi di metri cubi di gas in arrivo dalla Russia entro un anno, anzi entro il prossimo inverno. Nella lista, il quarto punto riguarda l’accelerazione nell’implementazione di nuovi progetti eolici e fotovoltaici. Si punta a efficienza, sostenibilità e ricerca di alternative, sulla strada delle urgenti riduzioni delle emissioni nei prossimi anni.

 

Mentre le tensioni, con l’acuirsi dell’aggressione militare in Ucraina, aumentano, l’Europa prova a trovare alternative per rifornirsi di gas. I dieci punti esposti dall’agenzia internazionale vogliono essere delle misure pratiche per raggiungere un taglio di un terzo delle importazioni di gas dalla Russia, supportando il Green Deal europeo. Per sganciare l’Europa dalla dipendenza non solo nel breve periodo, ma in un’ottica energetica più a lungo termine e per gli obiettivi climatici europei.

 

Cifre impressionanti

 

Nel 2021 l’Unione Europea ha importato 155 miliardi di metri cubi di gas russo, cifra che corrisponde al 45% delle importazioni di gas in Europa e quasi al 40% del consumo complessivo di gas. Il direttore esecutivo di IEA Fatih Birol sottolinea l’importanza di sganciarsi al più presto da questa dipendenza, per evitare l’incertezza di forniture russe, dimostrata dall’uso di questa risorsa come arma di minaccia economica e politica.

 

Ricorrere a valide alternative

 

IEA suggerisce di puntare al più presto sulle alternative disponibili per garantire la sicurezza energetica europea nel breve periodo. Ma anche accelerare il ricorso all’energia pulita in una maniera sicura e sostenibile per il futuro. Accelerare la lotta contro il cambiamento climatico sembra essere al momento diventato ancora più urgente. L’agenzia internazionale per l’energia riconosce che l’opzione più rapida per sganciarsi dal gas russo sarebbe quella di affidarsi ad alternative per la produzione elettrica come il carbone o il petrolio. Ma non allineandosi con gli obiettivi che l’UE non deve perdere di vista per il clima, non vengono inserite tra i 10 punti.

 

I punti presi in considerazione dalla Commissione europea

 

La Commissione europea ha lavorato nelle settimane successive alla presentazione di un piano di azione per rispondere alla crisi energetica in corso. L’analisi e il piano in 10 punti concreti steso dall’IEA è stato preso in considerazione dalla Commissione come importante contributo per il lavoro europeo. Sia la commissaria europea per l’energia Kadri Simson che Barbara Pompili, ministro per la transizione ecologica della Francia, attualmente alla presidenza europea, ne hanno riconosciuto il valore.

 

Ritratto aziendale

 

Sun Contracting AG e le sue partecipate sono attive dal 2010 nel settore fotovoltaico e molto note soprattutto nell’Europa tedescofona. Con l’innovativo concetto energetico Contracting fotovoltaico contribuisce in maniera concreta per l’espansione fotovoltaica europea. Sun Contracting ha attualmente una capacità fotovoltaica installata e progettata di 98,8 MWp in quattro Paesi europei. Oltre alla costruzione e alla gestione di impianti fotovoltaici, il gruppo ha successo anche nel settore degli investimenti sostenibili, per il futuro dell’energia pulita. La filiale Sun Invest AG ha emesso di recente due obbligazioni, sottoscrivibili direttamente online.

SUN CONTRACTING AG
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